winwar
10-11-12, 17:03
Il mio primo computer fu un commodore 64, regalatomi da mio padre all'età di 12 anni in occasione della prima comunione. Fortunatamente, almeno a questo è servita.
Più o meno sin da allora, oltre che giocare e programmicchiare in basic (ma non era cosa mia) ho sempre seguito il mondo videoludico anche comprando la (all'epoca) famosa rivista Zzap! salvo quando il giornalaio, vedendosela chiedere da un ragazzino, rispondeva che non era un giornale adatto a lui, evidentemente pensando - ho scoperto dopo - che si trattasse della rivista erotica zipp.
Zapp!, a cui sono tanto affezionato che ancora ne conservo tutti i numeri acquistati nello scantinato dei miei genitori, riportava le recensioni dei giochi con l'assegnazione delle medaglie: d'oro, d'argento e di bronzo. Da allora sono poi proliferate (insieme a tutto il settore) le riviste di videogame per pc, prime fra tutte The Games Machine, erede di Zzap!, e poi "Giochi per il mio Computer", da settembre 2012 chiusa, come sapete (rip!).
Con l'affinarsi delle tecniche di giudizio, dei parametri di riferimento e delle modalità redazionali si iniziò, molto giustamente, ad "etichettare" i giochi per facilitarne la lettura a colpo d'occhio (oltre che per fini di catalogazione): platform, shoot em up, fps, rpg eccetera eccetera, evolvendosi la tassonomia di pari passo anche con la tecnologia e con la fantasia dei programmatori.
Nella mia vita videoludica, che ha proseguito senza soluzione di continuità fino ad oggi (salvo gli anni di università che ho vissuto quasi da monaco), ho scoperto che, fra i tanti tipi di videogioco, esistono anche gli "strategici a turno". Ma, a parte il nome non ho mai approfondito e non sapevo assolutamente cosa tale "etichetta" significasse.
Sfogliando le riviste, e poi i siti specialistici, guardavo le fotografie vedendo delle griglie, dei puntatori e degli indicatori, e pensavo "ma che balle: certamente un noioso e/o gioco da nerd!"
L'ignorantelllo grezzo che ero (e che in gran parte ancora sono, per la verità) voleva solo un bel platform (memore di ghost'n'goblins), un picchiaduro (sognando ancora il divertimento di double dragon) uno shoot em up (mitico r-type!) via via evolutisi con lo scorrere del tempo (da ghost'n' goblina a the whitcher 2 e batman arkam city in 3d, da r-type e commando a battlefield 3 eccetera....), insomma volevo e giocavo a qualcosa di immediato e frenetico.
Ma come per tutte le cose della vita, - ma proprio tutte - il gusto si affina e si evolve;
così come col trascorrere del tempo si riesce ad apprezzare pasta e piselli e Dostoevskij, rimpiangendo di non averli mangiati e letti prima, così anche il gusto video ludico mi sembra si modifichi e si evolva.
Non so se inizierò a giocare anche ad arma, insieme ai vecchietti di alcuni clan multigaming (...), ma per certo da una settimana a questa parte ho iniziato a giocare agli strategici a turni....
[CONTINUA]
...
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Più o meno sin da allora, oltre che giocare e programmicchiare in basic (ma non era cosa mia) ho sempre seguito il mondo videoludico anche comprando la (all'epoca) famosa rivista Zzap! salvo quando il giornalaio, vedendosela chiedere da un ragazzino, rispondeva che non era un giornale adatto a lui, evidentemente pensando - ho scoperto dopo - che si trattasse della rivista erotica zipp.
Zapp!, a cui sono tanto affezionato che ancora ne conservo tutti i numeri acquistati nello scantinato dei miei genitori, riportava le recensioni dei giochi con l'assegnazione delle medaglie: d'oro, d'argento e di bronzo. Da allora sono poi proliferate (insieme a tutto il settore) le riviste di videogame per pc, prime fra tutte The Games Machine, erede di Zzap!, e poi "Giochi per il mio Computer", da settembre 2012 chiusa, come sapete (rip!).
Con l'affinarsi delle tecniche di giudizio, dei parametri di riferimento e delle modalità redazionali si iniziò, molto giustamente, ad "etichettare" i giochi per facilitarne la lettura a colpo d'occhio (oltre che per fini di catalogazione): platform, shoot em up, fps, rpg eccetera eccetera, evolvendosi la tassonomia di pari passo anche con la tecnologia e con la fantasia dei programmatori.
Nella mia vita videoludica, che ha proseguito senza soluzione di continuità fino ad oggi (salvo gli anni di università che ho vissuto quasi da monaco), ho scoperto che, fra i tanti tipi di videogioco, esistono anche gli "strategici a turno". Ma, a parte il nome non ho mai approfondito e non sapevo assolutamente cosa tale "etichetta" significasse.
Sfogliando le riviste, e poi i siti specialistici, guardavo le fotografie vedendo delle griglie, dei puntatori e degli indicatori, e pensavo "ma che balle: certamente un noioso e/o gioco da nerd!"
L'ignorantelllo grezzo che ero (e che in gran parte ancora sono, per la verità) voleva solo un bel platform (memore di ghost'n'goblins), un picchiaduro (sognando ancora il divertimento di double dragon) uno shoot em up (mitico r-type!) via via evolutisi con lo scorrere del tempo (da ghost'n' goblina a the whitcher 2 e batman arkam city in 3d, da r-type e commando a battlefield 3 eccetera....), insomma volevo e giocavo a qualcosa di immediato e frenetico.
Ma come per tutte le cose della vita, - ma proprio tutte - il gusto si affina e si evolve;
così come col trascorrere del tempo si riesce ad apprezzare pasta e piselli e Dostoevskij, rimpiangendo di non averli mangiati e letti prima, così anche il gusto video ludico mi sembra si modifichi e si evolva.
Non so se inizierò a giocare anche ad arma, insieme ai vecchietti di alcuni clan multigaming (...), ma per certo da una settimana a questa parte ho iniziato a giocare agli strategici a turni....
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